IL CASO TELECOM NEL MIRINO DI BRUXELLES (IL MATTINO)

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Si apre con il caso italiano Agcom-Telecom il 2009 del commissario europeo alle Telecomunicazioni, Viviane Reding. Dopo un 2008 denso di vittorie sul fronte tlc (taglio delle tariffe sms all’estero e del roaming, nonché Ravviata riforma del settore), il nuovo anno del commissario si annuncia all’insegna del consolidamento del lavoro svolto e dell’intervento sulle tariffe di terminazione, cioè quelle che un operatore fa pagare agli altri operatori per far terminare sulla propria rete una chiamata.
Sarà infatti la decisione di Agcom sullo scorporo della rete Telecom a impegnare il mese di gennaio del commissario. Dopo lo stop di dicembre di Bruxelles su Open Access (che aveva ottenuto l’ok dell’Agcom) per la mancata notifica alla Commissione, Reding aspetta la notifica formale.
Il prossimo 10 gennaio l’Agcom dovrebbe riferire a livello tecnico alla Commissione i dettagli del piano Open Access, il modello aziendale scelto da Telecom per garantire una maggiore concorrenza nell’accesso alla rete fissa. Dopo la notifica da parte di Agcom sia alla Commissione che alle altre 26 Authority per le tlc, Bruxelles ha un mese di tempo per valutare se le misure vanno nella direzione di quella separazione funzionale più volte auspicata dall’esecutivo Ue.
A febbraio è invece in programma una riunione informale dei ministri delle Telecomunicazioni che farà il punto sul pacchetto Telecom attualmente rimpallato tra Consiglio e Parlamento. Finora gli Stati membri hanno approvato il 40% della proposta della Commissione Ue, mentre il Parlamento ha detto sì a un testo che conserva l’’80% delle proposte originali. (Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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