L’organismo Ue non ha specificato di quanto tempo avrà bisogno per portare a compimento la propria indagine, ma ha sottolineato che servirà a garantire l’assoluta trasparenza per gli utenti europei: «Chiediamo una pausa fino al completamento della nostra analisi, per assicurare che non ci siano equivoci sugli impegni di Google in merito ai diritti di informazione dei loro utenti e cittadini Ue». Il Commissario Ue alla Giustizia, Viviane Reding, ha definito la mossa di Articolo 29, un passo importante per affermare l’autorità della Ue sulla privacy online e la regolamentazione, ma Google è stato colto alla sprovvista da questa richiesta. Anche il Congresso USA ha chiesto alla compagnia alcuni chiarimenti. Lunedì due deputati americani, il repubblicano Mary Bono Mack e il democratico G.K. Butterfield, avevano fatto espressa richiesta di delucidazioni sulle nuove norme e in particolare su «le modalità con cui le informazioni personali degli utenti verranno raccolte, conservate e usate».
Luana Lo Masto
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…