Scendono oggi in piazza i giornalisti di Fase 2. Si tratta dei cronisti Rai che non risultano assunti con un contratto giornalistico regolare bensì come collaboratori a partita Iva dei programmi multimediali. Molto di loro hanno avuto l’inquadramento come programmisti multimediali. E sono più di duecento. Collaborano a programmi anche di importante e durevole successo di pubblico come Agorà, Report, Presa Diretta, Mi Manda Raitre o Chi l’ha Visto. Oggi toccherà a loro, per la prima volta, protestare. E lo faranno inscenando un presidio davanti alla sede Rai di viale Mazzini, con inizio alle ore 11. La mobilitazione è stata annunciata da una nota che denuncia: “Da troppi anni ormai si attende l’assunzione con il contratto giornalistico nazionale Fnsi-Usigrai.È ora di cambiare. È ora di riconoscere dignità e sicurezza a chi fa informazione nel servizio pubblico: per la dignità del lavoro, per una informazione libera, per una Rai che rispetti le regole, per combattere il precariato”. All’incontro dei giornalisti di Fase 2 sono stati invitati a partecipare i rappresentanti del Cda, i componenti della commissione di Vigilanza Rai, Fnsi, Associazione Stampa Romana, Usigrai, Unirai e i rappresentanti dei comitati di redazione.
La questione si intreccia nei nodi che interessano la Rai e hanno portato viale Mazzini al centro dell’agenda politica di questi giorni. In testa c’è il tema canone ma la mobilitazione dei giornalisti precari, che finalmente chiedono di essere messi a posto con un contratto simile, se non uguale, a quello dei loro colleghi di redazione, si preannuncia un appuntamento di fondamentale importanza per gli equilibri e non solo in casa Rai.
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