«È ovvio che un minimo di sacrifici andava fatto». Così il relatore per la commissione Bilancio, Massimo Polledri (Lega) difende l’emendamento sui contributi all’editoria introdotto nel decreto legge mille proroghe. La misura, discussa ieri nel comitato dei 18 (9 della Affari Costituzionali e 9 della Bilancio) e approvata oggi dall’Aula della Camera non ha soddisfatto del tutto le opposizioni che hanno lamentato i tagli per i giornali italiani editi e distribuiti all’estero, per quelli dei consumatori e per le emittenti locali.
«Per quanto riguarda, ad esempio, i giornali all’estero che ci fosse qualcosa da rivedere – afferma Polledri – è dimostrato dal fatto che ad esempio il Corriere del Canada aveva 2 milioni e mezzo di fondi e in teoria 365 edizioni. Il giornale dei consumatori – ha aggiunto – avrà un taglio di 300 mila euro, il che significa 0,1 centesimi per consumatore. Infine, conclude, per quanto riguarda i contributi alle radio locali»vengono mantenuti i 150 milioni dello Sviluppo economico e il taglio, in totale è di 4 milioni «sui contributi che ricevevano a titolo di rimborso all’80% per abbonamenti alle agenzie di stampa».
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