La soluzione provvisoria trovata alla Camera per il decreto milleproroghe consente ora di mantenere aperto il problema e di evitare – nell’immediato – la chiusura di 92 testate con la perdita di oltre 4.000 posti di lavoro tra giornalisti e poligrafici, ma costituisce – spiega Mediacoop – un fatto politico di grande rilevanza. Infatti – secondo l’associazione – ha ridato voce al Parlamento, consentendo la modifica del provvedimento, che il Governo considerava blindato dopo l’approvazione del Senato e pone «un argine» al Ministro Tremonti che dapprima con il decreto legge del 25 giugno 2008 e successivamente con la legge finanziaria 2010, ha «sconvolto» il sistema del sostegno pubblico all’editoria al di fuori di ogni razionale disegno di riforma.
È stato evitato così – prosegue Mediacoop – il vulnus costituzionale di una norma che avrebbe visto l’intervento retroattivo sui bilanci 2009 delle aziende editoriali cooperative non profit e di partito, che avrebbe condotto alla chiusura certa circa 80 testate anche di grande valore, con un danno irreparabile per il pluralismo e la democrazia.
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