Big Tech non ha paura di nessuno, nemmeno dei dazi. I dati trimestrali restituiscono l’immagine di un’Apple in grande spolvero e di un’Amazon sempre più brillante. Nonostante la tempesta e la temperie economica e commerciale che sconvolge il mondo. Apple, nel primo trimestre del 2025 s’è portata in cassa utili per 28,4 miliardi. Un boom per cui deve ringraziare agli Iphone e la paura di finire stritolati da listini maggiorati dalle tariffe doganali. Chi voleva cambiarlo, ha accelerato i tempi temendo la stangata tariffaria di cui, per settimane, s’è parlato sui media. Apple ha di che sorridere, Amazon può brindare: le vendite, nel primo trimestre ’25, sono salite ulteriormente generando, a livello globale, utili per 17,4 miliardi di dollari. Il fatturato della creatura cara a Jeff Bezos s’è attestato sopra i 155 miliardi di dollari: i ricavi sono saliti del 9% mentre l’utile netto è volato per il 64%.
Uniti ai numeri di Google, quelli di Apple e Amazon restituiscono la dimensione epocale e gigantesca dei padroni del vapore digitale. Neppure la “rottura” dello schema globale li scalfisce più di tanto. Anzi. Per loro è più un fastidio che un vero problema quello di spostare altrove la produzione. Come per Apple che, dopo aver trasferito tutto in Cina, ora delocalizza ulteriormente in India. Amazon, nel frattempo, ha fatto definitivamente pace con Trump. Bezos ha smentito seccamente anche solo l’ipotesi di segnalare il peso dei dazi nei costi finali dei prodotti proposti agli utenti: composto il dissidio, Big Tech continua a fatturare e incassare. The show must go on.
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