Si moltiplicano i pareri negativi sul discusso trattato anti-contraffazione predisposto dalla Commissione Europea. Ora anche i socialisti e i democratici europei hanno annunciato che voteranno contro l’ACTA nella seduta plenaria del Parlamento Europeo che a giugno deciderà le sorti dell’accordo. Una decisione espressa dalle parole del laburista David Martin, l’eurodeputato che aveva proposto il rinvio dell’atto alla Corte di Giustizia. “Invito i miei colleghi a votare contro il provvedimento, dice Martin, perché è poco chiaro in troppi aspetti riguardanti la privacy dei cittadini. Dunque è necessario elaborare una nuova legge per difendere il diritto d’autore”. Per la verità Martin era apparso già rassegnato quando il Parlamento si era espresso contro il trasferimento di ACTA all’organo giudiziario. In quell’occasione aveva dichiarato che i promotori della convenzione avevano fatto un grave errore, presentando nello stesso atto la disciplina sulla contraffazione delle merci e quella relativa al diritto d’autore su Internet.
Roberto Gualtieri, eurodeputato del Pd e capogruppo S&D della Commissione Affari Costituzionali, sottolinea l’importanza della posizione assunta dal suo schieramento: “Questa scelta arriva al culmine di un acceso dibattito nel quale abbiamo espresso la nostra disapprovazione verso un pessimo trattato, pericolosamente ostativo alla libertà degli utenti su Internet”. Gualtieri ha anche dichiarato che serve una campagna di mobilitazione tra i cittadini per portare il Parlamento Europeo ad una pronta bocciatura dell’accordo entro l’estate. Dato che, nonostante il parere contrario dell’EuroParlamento, il trattato sarà rinviato alla Corte di Giustizia, il capogruppo S&D si augura che il maggior tempo a disposizione serva per elaborare una nuova normativa a tutela del copyright. Gli fa eco Jim Killoch, direttore di Open Rights Group: “L’ACTA sarebbe un duro colpo per la democrazia. Deve essere respinta per tutelare la libertà di espressione online.”. La sensazione è che non serva un grande sforzo per abbattere definitivamente un atto la cui credibilità è già risibile.
Giuseppe Liucci
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