Categories: Giurisprudenza

VERSO L’IVA AL 4% ANCHE PER L’EDITORIA DIGITALE

Nel corso dell’esame del decreto fiscale (A.C. 5109-A/R), il Governo ha accolto tutti gli ordini del giorno presentati ma con la riformulazione, nella parte che impegna il Governo, in termini di impegno «a valutare l’opportunità di». Accolti dunque gli odg in materia di beauty contest che chiedono di definire un regolamento di gara che tenga conto delle «anomalie» del mercato dei media italiano, pesantemente condizionato dall’irrisolto conflitto di interesse e da un duopolio che rischia di impedire l’accesso ai nuovi entranti, e pertanto indichi una quota di frequenze, non inferiori al 30 per cento, riservata ai nuovi entranti, alla emittenza locale e comunitaria, a nuove forme proprietarie, e allo sviluppo dell’economia digitale in Italia.
Accolto anche l’odg n. 9/5109-AR/73 presentato dai deputati Stucchi e Caparini che chiede al governo di modificare la normativa che prevede l’Iva ridotta al 4 per cento. Il regime speciale dell’Iva è oggi applicabile a condizione che i prodotti siano classificabili in una delle categorie di prodotti editoriali «stampati» (necessità del supporto cartaceo), abbiano il prezzo di vendita in copertina (o in un allegato contenente anche il titolo dell’opera e l’indicazione dell’editore), siano giornali quotidiani, periodici, libri, relativi supporti integrativi o cataloghi. Stante la diffusione della tecnologia di nuova generazione, che permette di poter comprare e leggere libri anche su supporti diversi da quello cartaceo (tablet, smartphone etc.), il Governo si è impegnato a «a valutare l’opportunità di» uniformare all’aliquota del 4 per cento tutti i libri anche se fissati su supporto diverso da quello cartaceo e distribuiti attraverso piattaforma telematica.

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