Dopo aver rinunciato alle licenze sulla tecnologia mobile Lte della canadese Nortel, Mountain View decide di puntare sui brevetti di InterDigital, azienda con sede in Pennsylvania e specializzata nelle tecnologie wireless.
È molto probabile che Google intenda rifarsi della disfatta subita in quest’ultimo mese per mano della Apple, puntando su di una società valutata per 3,37 miliardi di dollari mentre voci di corridoio parlano di un potenziale investimento pari a 200milioni, in aziende emergenti specializzate nelle tecnologie mobili. Solo all’inizio di luglio la Apple insieme a RIM, Microsoft, Ericcson e Sony sono riuscite ad accaparrarsi per 4,5 miliardi di dollari il portfolio di 6000 brevetti riguardanti le telecomunicazioni mobili di ultima generazione oltre che la ricerca su internet e sul social networking messi sul mercato dalla Nortel Network. Ma a quanto pare Cupertino non intende accontentarsi, e probabilmente darà ancora del filo da torcere al rivale BigG, aspirando anche lei ai brevetti della InterDigital. Dopo aver preso di mira la taiwanese Htc, vendor dei dispositivi Android, per la violazione di due brevetti iPhone sui dieci denunciati, e su cui l’americana Itc (International Trade Commission) deve ancora pronunciarsi in via definitiva, la Mela avrebbe tutto l’interesse a tenere sotto controllo il mercato delle licenze smartphone e delle tecnologie wireless a discapito di Google. Ancor di più se sul lato dei tablet, le recenti previsioni dell’Idc (International data corporation) vedono il sistema operativo Android detenere il 34% della piazza con un incremento delle vendite dell’8,2%. Si tratta di stime avvalorate da un’altra ricerca pubblicata da Strategic Analytics che parla di un calo di presenza per i dispositivi iPad del 30% rispetto al 2010, un dato che sarebbe direttamente correlato alla crescita del 30,1% dei tablet targati Android.
I riflettori rimangono dunque tutti puntati almeno per ora sulla InterDigital ed i relativi 1300 brevetti registrati sulle tecnologie wireless. Una scommessa cruciale per Google che se dovesse perdere anche questa occasione, magari regalandola a Cupertino, vedrebbe il comparto delle tecnologie mobili trasformarsi in un pericoloso campo minato. Il fronte della “guerra dei brevetti” è infatti minacciato anche da Oracle che accusa BigG della violazione di ben 44 licenze Java, con un danno che ammonterebbe a 6,1 miliardi di dollari. Un conto un po’ troppo salato per una piattaforma open source come Android, che rischierebbe così di veder pregiudicato il proprio modello di business.
Manuela Avino
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