«Non vorrei che questo stop alla fine determinasse un blocco di pesanti investimenti finalizzati a creare contenuti di qualità». Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera l’ex ministro Paolo Romani, spiegando che il settore è in pura recessione in attesa di capire quale sarà la seconda mossa del ministro Passera. «Ora mi aspetto – prosegue Romani – un provvedimento amministrativo, non legislativo, che congeli temporaneamente la procedura del beauty contest. Io posso essere pure d’accordo sul principio generale di solidarietà perché nel momento in cui si chiedono tanti sacrifici agli italiani non si possono cedere le concessioni a titolo gratuito, tuttavia difendo quel meccanismo. Mi è costata una grande fatica definire quella procedura del beauty contest e va ricordato che l’abbiamo fatto d’intesa con Agcom e la Commissione europea. L’Autorità di controllo – conclude Romani – ha anche definito i criteri della gara».
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…