Le vittime dei reati online potranno chiedere la rimozione e l’oscuramento dei propri dati dai siti e dai social. Si tratta di una delle disposizioni contenute dentro la bozza del decreto contro la criminalità minorile che il consiglio dei ministri si prepara a varare nel pre-consiglio di oggi.
Le nuove disposizioni puntano a semplificare la procedura per ottenere che contenuti e dati vengano conservati e diffusi sul web. Nel decreto, infatti, si legge che “la vittima di un reato commesso per via telematica può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora la condotta, da identificare espressamente tramite relativo uniform resource locator (URL), non integri le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”.
Ma non è tutto. Perché il decreto punta a velocizzare i tempi della rimozione: “Qualora, entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dell’istanza di cui al comma 1, il soggetto responsabile non abbia comunicato di avere assunto l’incarico di provvedere all’oscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro quarantotto ore non vi abbia provveduto, o comunque nel caso in cui non sia possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l’interessato – come si legge all’interno del testo della bozza – può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali”.
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