Al via le nuove regole sulla presenza di politici nella tv pubblica. Entra in vigore il regolamento sulla par condicio, in vista del voto del 24 e 25 febbraio. Il regolamento è stato varato dalla commissione di Vigilanza e pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale. Lunedì il vertice della Rai – il dg Luigi Gubitosi e i direttori di reti e testate – si riunirà per metterne a punto l’applicazione e l’impatto sul palinsesto, definendo la mappa delle trasmissioni. Per le tv private, invece, il regolamento è stato già approvato dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, che nella riunione del Consiglio del 10 gennaio valuterà se e come coordinare il proprio testo con quello della Vigilanza. Ecco le nuove regole. Le regole si applicano a candidati, esponenti politici ma anche a «persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti per il ruolo che ricoprono o hanno ricoperto nelle istituzioni nell’ultimo anno». Queste persone possono partecipare alle tribune elettorali e ai programmi di informazione (tg, gr, talk show, approfondimenti e ogni altra trasmissione di attualità, purchè la responsabilità sia ricondotta sotto le testate). In tutte le altre trasmissioni la loro presenza non è ammessa, nè possono essere trattati temi elettorali o relativi a vicende personali di politici. Nell’informazione, spazio adeguato a pluralismo, contraddittorio, completezza e obiettivita: ciò «è ancora più necessario – recita il regolamento – per quelle trasmissioni che, apparentemente di satira o di varietà, diventano occasione per dibattere temi di attualità politica». Nella prima parte della campagna elettorale (dall’indizione dei comizi alla presentazione delle candidature), gli spazi sono divisi tra le forze politiche presenti in Parlamento; nella seconda, fino al penultimo giorno prima del voto, tra coalizioni e liste in campo. Deve rispettare «con particolare rigore» pluralismo, completezza, imparzialità, obiettività, equilibrata rappresentanza di genere e parità di trattamento tra le forze politiche. Un impegno che spetta in particolare a direttori, conduttori e registi, tenuti a fare in modo che il pubblico non possa attribuire loro orientamenti politici, nè si creino situazioni di vantaggio per determinati competitor. Le tribune vanno in onda tra le 7 e le 9 e le 17 e le 19. Nella prima fase la Rai trasmette un’intervista per ciascuna delle forze politiche, evitando la sovrapposizione con altri programmi di informazione; nella seconda le interviste spettano alle liste. Le conferenze stampa, in onda in diretta in prime time (tra le 21 e le 22.30) nelle ultime due settimane prima del voto, spettano ai capi delle coalizioni ma anche ai rappresentanti di lista, sono moderate da un giornalista Rai e aperte a un massimo di cinque giornalisti. Conferenze stampa (trasmesse a livello regionale) anche per i candidati a presidente di Regione, tra i quali sono previsti anche confronti (ma non tra i candidati premier).
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