È in corso una rivoluzione per Libreria Editrice Vaticana, da sempre un marchio di specificità culturale definita e di livello. Il ritorno del libro religioso nelle librerie “laiche” vuol dire che c’è un’esigenza, una domanda alla quale la Lev ha deciso di rispondere con un’offerta ampia e di alto livello, sotto ogni punto di vista, sia grafico, che, soprattutto, culturale. È questa la sfida che lancia don Giuseppe Costa, da meno di sette mesi direttore della Lev e che già si è messo all’opera attraverso una serie di iniziative. Prima di tutto è in atto un restyling generale: una nuova sede, staccata da quella storica ma sempre all’interno della Città del Vaticano, vesti tipografiche nuove che valorizzino i prodotti anche dal punto di vista grafico, un secondo punto vendita in Piazza di Spagna, la cui apertura è prevista per la primavera. Sono già state programmate due mostre nel primo anniversario dell’Agorà dei giovani, una a marzo a Milano e l’altra a settembre a Loreto. Inoltre, sono in arrivo novità editoriali come una nuova collana giuridica, una serie dedicata al fotogiornalismo religioso, una collana legata alla valorizzazione del patrimonio artistico del Vaticano. Ma la novità maggiore sta nella dimensione sempre più internazionale che la Lev sta assumendo. Sono state avviate collaborazioni con altre case editrici cattoliche che vanno oltre le iniziative singole, attraverso uno scambio di risorse umane, intellettuali e culturali, per favorire la crescita reciproca.
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