Tra il 2009 ed il 2014 il mercato dei media tradizionali si è contratto nettamente, con una perdita del 14,4%. Solo nel 2014 il calo è stato del 2,2%. Ma mentre i dati di giornali e tv gratuita sono inesorabilmente scesi sempre più, si è registrata la crescita delle pay tv, + 1,4%, e soprattutto della raccolta pubblicitaria sul web: + 9,6%.
Questi sono i dati che emergono dal lavoro dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’Agcom. Negli ultimi 5 anni la raccolta online è praticamente raddoppiata (+98%) da 818 milioni a 1 miliardo e 625 milioni. La crescita delle tv a pagamento sale del 6,3% rispetto al 2009 generando un volume di 3 miliardi e 370 milioni.
Il settore che subisce le maggiori perdite è, manco a dirlo, quello dei quotidiani. I ricavi sono scesi dai 3 miliardi e 121 milioni del 2009 ai 2 miliardi e 110 milioni nel 2014, per una perdita complessiva del 32%. In perdita anche la tv gratuita, – 16%, ma comunque in grado di generare un volume d’affari di 4 miliardi e 546 milioni.
Ridotto anche il Sistema Integrato delle Comunicazioni, che per il 2013 si può valutare in 17,6 miliardi, con un calo del 7,6% rispetto al 2012.
L’Osservatorio rileva come “l’assetto concorrenziale dell’editoria quotidiana non registra sostanziali mutamenti”. Il principale soggetto è il Gruppo Editoriale l’Espresso, con una quota di mercato del 21,2%, mentre nella radiofonia crescono il gruppo Finelco ed alcune imprese minori.
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