Si è affrettato a smentire voci che, evidentemente, aveva sentito soltanto lui. Vito Crimi, nella giornata di ieri, s’è premurato di far uscire sulle agenzie le sue dichiarazioni in merito a un presunto aumento dei contributi a favore dei giornali. Accostare il governo a un provvedimento che rimetterebbe in linea l’Italia con tutto il resto del mondo civile: non sia mai.
Crimi, spiegando che l’articolo 96 del decreto agosto è rimasto uguale e che dunque non cambia la ghigliottina che taglierà i finanziamenti diretti ai giornali (che, a differenza dei decreti Salvini resiste senza crepe anche nel secondo governo Conte nonostante le dichiarazioni e le promesse che arrivano dal Pd). Ha spiegato che gli aiuti ci saranno, certo, ma perché rientrano in quelli concessi alle aziende per fronteggiare il Covid. Non scandalizzatevi, dunque. Nessun aumento, state tranquilli. Anzi, le misure vanno a sostenere la filiera dell’editoria, non l’editoria in sé.
“In conclusione – ha detto Crimi -, non c’e’ alcun aumento del finanziamento diretto ai giornali, il quale – lo ribadiamo – e’ destinato a scomparire”. Contenti voi.
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