Per risolvere la crisi c’è sempre qualcuno da mandare in pensione. E’ un vecchio mantra nel mondo dell’editoria, snellire le redazioni per dare un po’ di fiato alle asfittiche casse delle imprese editoriali. Con un emendamento di maggioranza inserito nella legge di bilancio il Governo ha previsto il rinnovo delle misure in materia di prepensionamenti per giornalisti e poligrafici. Per accedere ai piani di prepensionamento le imprese editoriali dovranno presentare a partire dal 1 gennaio 2020 dei piani di ristrutturazione o di riorganizzazione che prevedono l’assunzione di almeno 1 giornalista di meno di 35 anni con un contratto a tempo indeterminato ogni due prepensionamenti. Le risorse stanziate che, al solito, andranno prelevate dal fondo per il pluralismo, il nuovo vaso di Pandora, sono pari a 90 milioni di euro in 8 anni.
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