Editoria

Gli Over the Top dominano anche la classifica dei brand più ricchi

Basta dare uno sguardo alla classifica dei brand più ricchi del mondo per rendersi conto di quanto sia innegabile lo strapotere degli Over the Top, delle aziende della tecnologia e del web, cresciute a dismisura negli ultimi anni e capaci di fagocitare risorse e occupare posizioni simil-monopoliste nei mercati di riferimento. E non solo. La graduatoria 2024 redatta da Interbrand premia, per il dodicesimo anno di fila, Apple. Ma le prime posizioni sono solidamente occupate da marchi hitech: dopo Apple (valore stimato in 488,9 miliardi di dollari) ecco Microsoft (352,5), Amazon (298,1) Google (291,3) e la sudcoreana Samsung (100,8). Solo cinque posizioni, quelle successive, sono occupate da giganti operativi in altri settori economici: tre brand automobilistici (Toyota, Mercedes, Bmw) e due di bevande e fastfood (Coca-cola e McDonald’s). Facebook e Instagram sono, comunque, ai piani alti della classifica: Fb è 21esima mentre Instagram è al 15esimo posto, appena dietro un colosso dell’abbigliamento sportivo come Nike e avanti al gigante dell’entertainment di Disney. Netflix, a proposito di intrattenimento, è 38esima. Prima, comunque di Gucci (41esimo e primo marchio “italiano” in classifica), di Ferrari (62esima), Porsche (43esima). Scorrendo la graduatoria si scopre che Spotify (65esima) è sopra Morgan Stanley (66esima). In pratica il potere della musica vale di più, a livello di brand, del potere dell’alta finanza capace di scombussolare piani e progetti di Stati interi e governi. Linkedin e Uber (rispettivamente 77esimo e 78esima) si piazzano avanti rispetto a colossi dell’agroalimentare come Danone o a marchi iconici come Tiffany.

Insomma, per comprendere quanto il digitale sia diventato potente basta sfogliare la classifica dei brand più influenti (e ricchi) al mondo.

Luca Esposito

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