Crisi d’azienda e giornalisti, scende in campo la Fnsi che esprime solidarietà e vicinanza ai tanti, troppi, cronisti che rischiano il posto di lavoro. È stato il Consiglio nazionale del sindacato a sottoscrivere e approvare, durante l’assemblea tenutasi a Roma domenica scorsa, il documento che avvicina, una volta di più, la Fnsi ai giornalisti che rischiano grosso. “Il Consiglio nazionale della Fnsi esprime la propria solidarietà ai tanti colleghi giornalisti coinvolti e travolti dagli stati di crisi delle loro azienda editoriali, complice una legge sui prepensionamenti che ha distrutto i posti di lavoro, e stigmatizza il comportamento ai limiti della legge di alcuni editori, come la violazione del diritto di sciopero”, si legge nel documento. Una nota in cui il sindacato mette sul tavolo una proposta seria e, contestualmente, solleva un tema politico caldissimo. “Il Consiglio considera che lo scioglimento del nodo del conflitto di interessi nel mondo dell’informazione, mai affrontato dal 1994, non possa più essere rimandato. Il Paese ha bisogno di una buona e libera informazione, a partire dal servizio pubblico dal quale gli appetiti dei partiti devono essere tenuti lontani”. Per la Fnsi, dunque, occorre agire subito e presto. “Non è più rimandabile un nuovo impianto normativo nazionale che garantisca all’intero settore dell’informazione indipendenza e futuro, a partire dalle risorse sulle quali va avviato un confronto serrato con il governo”. Questa è una “stoccata” che dal sindacato arriva sui casi legati alle agenzie, Dire e Agi in primis.
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