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Giornalismo: parte l’aggiornamento del codice deontologico

Partono i lavori per l’aggiornamento del codice deontologico dei giornalisti. Il Garante ha adottato la delibera con la quale promuove l’adozione di modifiche e integrazioni al codice di deontologia dei giornalisti. Pochi giorni fa, a seguito della lettera inviata dal Garante privacy al Presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, si è svolto l’incontro tra i rappresentanti del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e il Garante per la protezione dei dati personali con il quale si è confermata la comune volontà di adeguare il codice anche alle mutate realtà e sensibilità, anche alla luce delle implicazioni che l’evoluzione tecnologica ha sul modo di fare informazione. Nella delibera, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, viene prevista, in accordo con il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, la possibilità di sentire nel corso dei lavori soggetti rappresentativi del mondo dell’informazione, anche on line, ed altri soggetti interessati alle problematiche legate alla protezione dei dati personali. La procedura per l’aggiornamento del codice stabilita nella delibera prevede, inoltre, la possibilità di esaminare eventuali contributi che dovessero pervenire da parte di associazioni o altri organismi che operano in particolare sulla rete Internet nei settori legati alle attività dei mezzi di informazione o si interessano del rapporto tra libertà di informazione e tutela della privacy.

I contributi dovranno essere inviati alla casella codicegiornalismo@gpdp.it

“E’ una sfida davvero importante – sottolinea il Presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro. “In un tempo di grandi trasformazioni sociali e di mutamenti indotti dalla rivoluzione digitale trovo molto positivo che gli operatori dell’informazione condividano la volontà di misurarsi sul terreno del codice. Il nostro obbiettivo – conclude Soro – è quello di coniugare al punto più alto l’articolo 21 della Costituzione con la difesa del diritto fondamentale al rispetto della dignità personale”.

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