Non sarà lasciato nulla di intentato per impedire la chiusura delle testate dei giornali di idee, delle minoranze linguistiche e delle testate gestite da cooperative. Lo comunica in una nota la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. La cancellazione dei diritti soggettivi al contributo decisa in finanziaria, nonostante gli impegni di legge che ne assicuravano la prosecuzione per due anni (in attesa del passaggio ad un nuovo regime), può essere un colpo mortale per quasi 100 testate, circa 4mila lavoratori e per il pluralismo.
Il rigetto in Senato dell’emendamento al “mille proroghe” che, prosegue la nota, con proposta bipartisan doveva ripristinare i fondi, necessita di un ripensamento immediato alla Camera. La Fnsi, i Comitati di Redazione delle testate di partito, cooperative, delle minoranze linguistiche, no profit e di idee, questa mattina si sono ritrovati nella sede della Fnsi insieme ad esponenti di Mediacoop, della Slc-Cgil, del Sinagi e di Articolo 21 e hanno deciso di aprire una grande vertenza nazionale.
Tutti gli intervenuti all’incontro di oggi, si legge ancora nella nota della Fnsi, hanno sottolineato che nella vertenza per impedire lo spegnimento di queste voci si gioca una partita decisiva per il pluralismo dell’informazione italiana. Una battaglia di libertà che è insieme richiesta di una radicale riforma dei criteri di erogazione delle risorse pubbliche, di cui fin qui hanno beneficiato anche troppe esperienze editoriali fittizie. Una battaglia che – hanno sostenuto numerosi CdR – deve crescere fino a coinvolgere anche le rappresentanze sindacali delle più diffuse testate nazionali.
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