La messa a disposizione di programmi televisivi registrati su cloud deve essere autorizzata dal titolare dei diritti d’autore o dei diritti connessi, secondo quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea in una sentenza che coinvolge Reti Televisive Italiane (Rti).
Rti, sintetizza l’Agi, aveva presentato un ricorso cautelare davanti al tribunale ordinario di Torino contro Vcast, societa’ di diritto britannico che mette a disposizione dei propri clienti su internet un sistema di videoregistrazione da remoto delle trasmissioni di operatori televisivi italiani trasmesse per via terrestre. Il tribunale di Torino ha chiesto ai giudici di Lussemburgo se il servizio di Vcast, fornito senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti d’autore o dei diritti connessi, fosse conforme alla direttiva sul diritto d’autore.
Nella sua sentenza, la Corte Ue afferma che il servizio di Vcast possiede una doppia funzionalita’, consistente nel garantire al contempo la riproduzione e la messa a disposizione delle opere tutelate, e dunque deve essere soggetta all’autorizzazione del titolare dei diritti. Inoltre, secondo i giudici di Lussemburgo, un tale servizio di registrazione da remoto non puo’ ricadere nell’eccezione di copia privata. (prima comunicazione)
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