Ben vengano i nuovi criteri per il calcolo dei contributi all’editoria che mettono paletti più stretti parlando di copie diffuse e non di tiratura e che mettono al bando le vendite in blocco, ma si deve tornare a considerare tali contributi un diritto soggettivo delle case editrici, non legato cioè al limite di spesa dello Stato. Così come è necessario, in tempo per la presentazione delle domande, prevedere particolari agevolazioni per l’emittenza radiofonica e televisiva locale, i giornali italiani all’estero e quelli dei movimenti dei consumatori, rimasti a secco dopo l’approvazione del Milleproroghe. È quanto afferma la commissione cultura della Camera, chiamata a formulare un parere (non vincolante) sullo schema di decreto (AG 183)che servirà a riordinare il sistema delle provvidenze prima che questo torni in consiglio dei ministri.
Il Garante per la protezione dei dati personali per l’ennesima volta dimostra l’approssimazione con cui…
Leonardo Del Vecchio è letteralmente scatenato: dopo aver acquisito il 30 per cento de Il…
La crisi dei giornali è innegabile. Le copie sono crollate, l’abitudine di leggere il giornale…
Dopo il flop dell’offerta Gedi, Leonardo Maria Del Vecchio acquisisce il 30 per cento del…
Unirai esulta: è stato riconosciuto come sindacato a viale Mazzini alla Rai. A darne notizia…
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…