Paolo Berlusconi conferma l’accordo per la cessione della maggioranza delle quote sociali de Il Giornale alla famiglia Angelucci. L’editore milanese, all’agenzia di stampa Adn Kronos, ha confermato l’intesa per l’affare che porterà, nel bouquet degli editori di Libero e Il Tempo, anche la testata fondata da Indro Montanelli. Ma i Berlusconi resteranno all’interno del capitale sociale, seppure con una quota di minoranza stimata intorno al 30%.
Paolo Berlusconi ha spiegato: “Per la vendita de Il Giornale c’è un accordo ormai consolidato con gli Angelucci”. E dunque ha confermato “Abbiamo interesse a rimanere in una partecipazione consistente in assoluto accordo con i signori Angelucci”. Ciò avviene anche per espressa volontà di Silvio Berlusconi che a Il Giornale ci è molto affezionato e gli sarebbe evidentemente dispiaciuto un disimpegno totale dal quotidiano: “Da parte mia c’è un legame affettivo e quindi ho deciso, anche per aderire a un desiderio di mio fratello Silvio dovuto soprattutto all’affetto che lui nutre per questa creatura che lui ha salvato e poi mi ha passato nel tempo, di partecipare con una quota di minoranza”.
Paolo Berlusconi rivolge parole di stima agli Angelucci: “Sono stati molto signori nel aderire a questa nostra istanza dopo che ci eravamo impegnati per un acquisto che poteva essere anche totalitario”. Dunque fa chiarezza rispetto alle indiscrezioni che, in queste settimane, hanno affollato i giornali: “Non è vero, come ho letto su molti giornali, che ci sarebbero state incomprensioni in famiglia sull’impostazione per la vendita. Ho visto un po’ di gossip su crisi interne, su schieramenti, se farlo o non farlo. Niente di tutto questo è vero. Queste cose non mi riguardano, perché la maggioranza è di mia proprietà e quindi sono io che decido». Ma, chiosa, “essendo il rapporto con mio fratello molto intenso sono sempre molto sensibile a quelli che sono i suoi desideri”.
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…