Nel corso dell’audizione tenuta presso le Commissioni riunite VII Cultura e IX Trasporti della Camera e la Commissione 8a Lavori pubblici del Senato, ieri, Paolo Romani, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, ha illustrato il programma per il settore, senza fare però nessun accenno alla riforma della Rai. “Perché non c’é? Non ho particolari poteri sulla Rai – spiega Romani a conclusione dell’intervento rispondendo alle domande di giornalisti – e c’é il contratto di servizio nel quale si stabilisce il rapporto con il ministero; c’é la Commissione di Vigilanza che mi auguro sia formata il più velocemente possibile, che ha sindacato ispettivo. Poi è improprio che il ministero si occupi di contenuti come molti parlamentari mi hanno chiesto nelle loro domande”. Parlamentari cui Romani risponderà il 30 luglio sempre alla Camera e che gli hanno anche fatto notare la mancanza di accenni alla riforma della Rai.
“Se si giudica, ed io non lo giudico, che sia ormai superato il modello della legge Gasparri – dice ancora Romani – ho sempre detto che i criteri di nomina della Gasparri li condivido ancora oggi. Non mi spaventa che il parlamento sia l’azionista di riferimento della Rai, visto che è la massima espressione democratica del Paese. La Rai faccia il suo mestiere di servizio pubblico”.
Fabiana Cammarano
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