Solo tagli e nessuna strategia. Il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, boccia l’audizione di Paolo Bonaiuti sull’editoria svoltasi in commissione Affari Costituzionali.
“Il regolamento voluto dal sottosegretario Bonaiuti è innanzitutto illegittimo – accusa Zanda – perché in larga parte non tiene conto dei precisi limiti delle delega legislativa. Nel merito, poi, produce danni gravissimi ed immediati a testate quali il Manifesto, Avvenire, Liberazione, Europa, l’Unità, il Secolo d’Italia e la Padania. Sette quotidiani a rischio sopravvivenza eppure importantissimi per il pluralismo dell’informazione, per il nostro sistema democratico”.
“E’ ancor più grave – secondo Zanda – che nella relazione di Bonaiuti non si sia fatto alcun cenno ad una visione di medio – lungo termine per l’editoria. Basterebbe infatti davvero poco per accompagnare l’editoria italiana in questa delicata fase di consistenti cambiamenti derivanti, in particolar modo, dalla convergenza, dal necessario aggiornamento tecnologico e dall’avvento della multimedialità”.
Continua il tira e molla in Commissione Bilancio sul fondo editoria, che raccoglie meno della…
La situazione del gruppo GEDI è tornata al centro del dibattito politico e istituzionale. Dopo…
La notizia dell’acquisizione È ormai confermato: Mediaset acquisisce Telenorba. L’emittente pugliese, per decenni il principale…
L'Australia ha vietato i social ai ragazzi di età inferiore ai 16 anni e il…
Quale sarà il destino di Gedi: se lo chiedono i giornalisti de La Stampa che…
La Commissione europea ha aperto una nuova procedura contro Google. L’accusa è quella di aver…