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Whatsapp: utenti in rivolta, ci sarebbero violazioni sulla privacy

La denuncia è frutto di un congiunto rapporto pubblicato dalle autorità canadese e olandese tra l’Office of the Privacy Commissioner of Canada (OPC) e il Dutch Data Protection Authority (CBP). Le accuse sarebbero semplici perchè, secondo lo studio, il servizio di messaggistica, accedendo alla rubrica personale dei contatti, violerebbe i diritti di chi non possiede la stessa app. La “guerra” sarebbe quindi alle porte per milioni di utenti che reclamano anche contro la facile reperibilità delle password generate da WhatsApp per gli scambi privati di messaggi; senza parlare della “spia” che segnala giorno, ora e minuto degli accessi…. insomma, il rischio di produrre “spie e infiltrati” sarebbe cosa semplice eppure non tutti sanno che al momento della registrazione si riporta: “Accetti qui espressamente che, per utilizzare il servizio, WhatsApp acceda alla tua lista di contatti e/o rubrica e ai tuoi numeri di telefono. Non conserviamo nomi, indirizzi o indirizzi email, solo numeri di telefono”.

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