Sale da 600 milioni a 708 milioni la stima delle entrate annue legate alla web tax, che applica un’aliquota del 3% sui ricavi dei grandi gruppi che vendono beni e servizi on line. E’ quanto emerge dalle tabelle allegate alla manovra. La tassazione delle aziende che operano nel digitale era prevista anche nella legge di bilancio 2018, che prevedeva un gettito annuo di 600 milioni. La norma, però, non è ancora entrata in vigore. La nuova manovra prevede invece che sia applicabile a decorrere dal 2020. Nel conteggio delle entrate figurano ‘solo’ 108 milioni di euro, cioè la differenza fra la somma stimata con la manovra 2018 (cioè 600 milioni), e quindi considerata da tempo come acquisita, e la somma stimata adesso (cioè 708 milioni).
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…
Elkann rifiuta “ogni atto di violenza” e condanna l’assalto alla redazione de La Stampa avvenuto…
Editori uniti contro lo strapotere di Big Tech: scendono in campo Crtv, Fieg e Aie…