La giornalista di Terra e vita (New Business Media, gruppo Tecniche nuove) Beatrice Toni lavora da oltre dieci anni come capo redattore per il periodico bolognese. Un giorno, all’improvviso, le viene recapitata una lettera che le comunica la chiusura del rapporto di lavoro per la “soppressione della posizione ricoperta”.
La notizia ha fatto subito discutere, può davvero essere soppressa in una redazione la figura del capo redattore? Detta così la motivazione suona piuttosto strana. L’Associazione stampa dell’Emilia Romagna, infatti, non ha perso tempo nel dichiarare che la decisione presa dall’azienda costituisce “un atto illegittimo”.
L’Aser, insieme alla Consulta dei comitati e dei fiduciari di redazione, ritiene che quella presa ai danni della Toni sia “una decisione inaccettabile nelle modalità e nei contenuti. La collega ha ricevuto una lettera che le comunica la risoluzione del rapporto per ‘soppressione della posizione ricoperta’: una motivazione che il Sindacato ritiene del tutto priva di fondamento. In questo modo l’editore ha deciso di compromettere le relazioni industriali”.
Ora il provvedimento dovrà essere impugnato e bisognerà aspettare per vedere come andrà a finire questa vicenda, ma l’Aser “esprime la solidarietà del sindacato alla collega, impegnandosi ad affiancarla in ogni sede nell’impugnazione del provvedimento”.
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