Con la firma del presidente Vladimir Putin è diventata legge una controversa norma che consente alle autorità russe di bollare come ‘agenti stranieri’ anche gli individui, compresi i blogger e i giornalisti.
La legge – entrata in vigore immediatamente – prevede che un individuo o un ente giuridico russo che diffondano notizie prodotte da testate inserite nella lista nera degli agenti stranieri, o partecipino alla loro creazione, possano essere riconosciuti a loro volta come ‘agenti stranieri’.
Per Amnesty International e Reporter senza frontiere si tratta di “un ulteriore passo verso la limitazione dei media liberi e indipendenti” in Russia. Il marchio di ‘agente straniero’, che tanto ricorda quello di ‘spia’, è usato dal Cremlino per contrassegnare le organizzazioni che ricevono fondi dall’estero e sono impegnate in non meglio precisate “attività politiche”.
Dal novembre del 2017, dopo che la tv finanziata dal Cremlino Russia Today era stata a sua volta definita ‘agente straniero’ negli Usa, questa definizione in Russia è applicabile anche ai media. Le organizzazioni identificate come “agente straniero” devono presentarsi come tali nei materiali che producono.
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