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La Russia impone ai giganti del web di collocare i server nel territorio della Federazione

L’ente per il controllo dei media, Roskomnadzor, ha chiesto formalmente a Google, Facebook e Twitter di registrarsi in Russia come “organizzatori di diffusione di informazioni”, ricordando cosi’ ai tre giganti della comunicazione internet l’obbligo di porre i loro server sul territorio della Federazione. Il capo di Roskomnadzor, Maxim Ksenzov, ha dichiarato al quotidiano Izvestia che le autorita’ “obbligheranno (le societa’ straniere) in un modo o nell’altro a obbedire alla legge”. Il riferimento e’ alla controversa legislazione entrata in vigore il 1° agosto e che impone ai servizi di posta elettronica, come Gmail, e ai social network di conservare i dati degli utenti russi esclusivamente in server posti all’interno della Federazione. L’obbligo scattera’ dal 1° gennaio 2015, in anticipo di oltre un anno rispetto a quanto stabilito in precedenza. Se Google, Facebook e Twitter “non obbediranno alle richieste della legge russa, saranno soggette a sanzioni amministrative”, ha avvertito Ksenzov nell’intervista a Izvestia. A suo dire, i tre big della comunicazione online “devono prendere una decisione sia circa il collocamento dei loro data center in Russia, che sulla legge che regola i blogger”. La norma costringe i blogger con piu’ di 3.000 contatti giornalieri a registrarsi presso Roskomnadzor, diventando cosi’ soggetti alle stesse restrizioni dei mass media, ma senza avere gli stessi diritti di cui godono i giornalisti. Ksenzov non ha specificato in quali “sanzioni amministrative” possano incorrere le compagnie internet, che non rispettano la nuova legge, ma secondo alcuni esperti non si tratterebbe di una semplice multa; il rischio e’ che si arrivi al blocco totale del servizio in Russia. Per i difensori dei diritti umani e i detrattori del Cremlino, l’iniziativa legislativa fa parte della strategia di Mosca per porre sotto controllo governativo anche internet, considerato una delle ultime oasi per la liberta’ di espressione e l’informazione indipendente nel Paese.

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