Il giro d’affari complessivo dell’editoria audiovisiva ha visto proseguire la sua fase di assestamento e consolidamento chiudendo il 2006 con un fatturato di 933 milioni di euro, in declino del 2%. E’ quanto emerge dal Rapporto Univideo, curato da Prometeia, presentato a Roma in occasione dell’apertura del RomaFiction Fest. Il canale di distribuzione più importante si conferma la vendita, che nel 2006 raggiunge un fatturato di 428 milioni di euro nonostante la discesa dei prezzi del DVD (calati del 6%). Il canale delle vendite è sostenuto dall’arricchimento dell’offerta a catalogo (+ 15% in numero di pezzi e 9.4% in valore) e dal successo di generi audiovisivi maggiormente graditi dal pubblico. Il canale edicola ha continuato ad essere dinamico sia in termini di valore che di volume. La spesa per DVD si è confermata in crescita e ha generato un fatturato pari a 221 milioni di euro, il 20% della spesa totale in DVD, e venduto il 45% di volumi in più rispetto all’anno precedente. L’andamento positivo dell’edicola è da attribuire soprattutto al grande impatto legato agli eventi sportivi, soprattutto calcistici che hanno reso il DVD l’unico collaterale ancora in crescita nel 2006. Le prospettive per il 2007 sono improntate ad un moderato ottimismo. La diffusione dei nuovi supporti ad Alta Definizione Blu-ray e HD-DVD consentiranno di valorizzare la qualità di visione dei contenuti audiovisivi che porterà nei prossimi anni ad un ulteriore slancio del mercato.
Gli Editori Audiovisivi saranno sempre più impegnati sul fronte dell’innovazione tecnologica aumentando gli investimenti in tecnologia e qualità del prodotto.
Il passaggio all’Alta Definizione comporterà rilevanti investimenti per l’industria italiana della replicazione, da sempre un importante supporto nell’accompagnare le innovazioni del mondo dell’editoria audiovisiva.
Dal Rapporto Univideo – che presenta una monografia sulla propensione all’intrattenimento audiovisivo e sull’evoluzione demografica dei prossimi anni in Italia – emerge che l’evoluzione dei trend demografici e del grado di istruzione medio della popolazione italiana dovrebbe accrescere nei prossimi anni la platea di potenziali consumatori, aumentando la quota di coloro che mostrano maggiore propensione verso il mondo dell’homevideo, consentendo ad una fetta crescente di italiani di interfacciarsi meglio con le nuove tecnologie.
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