Sono ore decisive per il futuro di Radio Radicale, oggi scade la convenzione. E ieri, parlandone all’Ansa, il direttore dell’emittente, Alessio Falconio, ha affermato che senza il rinnovo dell’accordo istituzionale non sarà possibile pagare gli stipendi ai dipendenti.
“L’amministratore delegato ha già fatto sapere che senza rinnovo verranno pagati gli stipendi di maggio e non quelli di giugno. Il problema – ha aggiunto Falconio – è che non ci saranno neanche le risorse per sostenere i costi di produzione, a partire dall’accensione del impianti”.
Una flebile speranza c’è: “Noi ci rifacciamo alle parole di Di Maio che ha parlato della necessità di trovare una soluzione e alle aperture di Primo Di Nicola – dice ancora Falconio –. Sono ore decisive che speriamo portino alla scelta che gran parte del mondo politico chiede”.
Dall’altro campo tante le iniziative messe in campo per garantire il futuro dell’emittente: “Siamo forti delle iniziative di digiuno di Roberto Giachetti – afferma ancora –, di Roberto Deriu al secondo giorno di digiuno, del sostegno di molti altri deputati del Pd, dell’iniziativa non violenta di Giuseppe Moles di Forza Italia, che digiuna dopo aver preso la staffetta da Maurizio Bolognetti, in sciopero della fame per 78 giorni. Ci sono appelli di costituzionalisti, penalisti, storici, internazionalisti. Anche il mondo accademico si stringe attorno a Radio Radicale”.
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