Editoria

Quando i giornali perdono la bussola

La norma che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare sui giornali è oggetto di grande discussione. E la voce di chi ritiene che il divieto di pubblicazione di atti giudiziari leda la libertà di stampa si alza molto più forte di chi, invece, è d’accordo. Il vero punto è che tra le due posizioni non vi è confronto, ma solo slogan e questo appare ancor più grave in quanto il (non) dibattito avviene proprio sui giornali. Il Fatto quotidiano, chiaramente, si è intitolato la battaglia contro la norma, attaccando Enrico Costa, il primo firmatario dell’emendamento, e tutti quelli che l’hanno sostenuto. L’acronimo è semplice, la legge bavaglio, alcune locuzioni sono oramai talmente entrate nella prassi dei titolisti dei giornali che sono diventate frasi buone per tutte le stagioni. Dall’altro lato i giornali che ritengono giusto il divieto di pubblicare gli atti giudiziari argomentano esclusivamente attaccando la magistratura ed i suoi eccessi. In realtà in un Paese in cui la libertà di stampa fosse davvero elemento di attenzione il confronto sarebbe lo strumento per comprendere le ragioni degli uni e degli altri, rimettendo alla politica la scelta, e quindi, la sintesi dello strumento legislativo corretto per garantire da un lato il diritto all’informazione e dall’altro la tutela della dignità degli indagati. Il bavaglio è, secondo la Treccani, un cencio che i malfattori usano per impedire alle persone di parlare. Ma solo ipotizzare che una legge possa trasformare il Parlamento in una banda di malviventi rende evidente come anche le scelte lessicali siano essenziali per far sì che l’informazione sia strumentale al dibattito sociale e politico e non strumento di guerriglia ideologica. E solo così i giornali trovano lo spazio per alimentare la propria funzione in una società sempre più orientata alla disinformazione dei social network.

Enzo Ghionni

Recent Posts

Il Crotonese: 45 anni di informazione cooperativa e indipendente a Crotone

In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…

9 ore ago

Sostegno all’informazione, Fnsi richiama il governo: “No al gioco delle tre carte”

Il sostegno all’informazione non può essere esclusivo né parziale, la Fnsi rampogna il governo dopo…

12 ore ago

Gedi, parla Barachini: “Seguiremo la trattativa passo passo”

La cessione di Gedi è debitamente monitorata dal governo: lo ha affermato il sottosegretario Barachini.…

12 ore ago

Francia, il Senato vota per aumentare il fondo di aiuti alle radio locali di quasi 16 milioni di euro

In Francia, il Senato, ancora impegnato nell'esame della sezione di spesa della legge di bilancio…

20 ore ago

Crisi edicole. Un presidio urbano che rischia di scomparire

Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…

1 giorno ago

Manovra, la Fieg chiede più soldi: “Altrimenti sarà blackout”

Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…

1 giorno ago