Categories: Giurisprudenza

PUGNO DURO DI PUTIN SUL WEB: PASSA LA LEGGE OSCURA-SITI

“Così soffoca stretta in un collo di bottiglia la libertà d’espressione in rete”, si tratta della legge ufficialmente presentata come forma di censura anti-pedofilia nel web, passata oggi in Russia.
Sula carta si tratta di una legge mirata a limitare l’accesso degli utenti Internet alle informazioni illegali che rappresentano una minaccia per la vita dei bambini, la salute e lo sviluppo, questo in teoria ma in pratica si traduce in un campo d’azione troppo arbitrario in cui i legislatori operano senza precisi vincoli.
È contro la censura indiscriminata dei contenuti del web che si è schierata da subito l’enciclopedia del sapere in rete, Wikipedia.
Lo ha fatto oscurando le sue pagine per un giorno, in segno di protesta contro la scure che avrebbe ammazzato la conoscenza libera in rete, con il rischio per la Russia di diventare uno Stato fotocopia della Cina; dove il sistema di censura ha ormai preso piede con firewall che bloccano ogni sito sospetto.
Il provvedimento è stato adottato dal governo di Vladimir Putin, firmata da quest’ultimo e pubblicata nella Gazzetta ufficiale Rossiyskaya Gazeta.
La legge tanto contestata, prevede l’istituzione di un registro federale che regoli l’attività dei siti web contenenti informazioni proibite dalla legge, costringendo i loro proprietari o fornitori di servizi a chiuderli; la gestione del registro viene delegata direttamente al potere esecutivo.
Sembra un deciso passo indietro per il popolo Russo a cui sono riservate anche salate ammende in caso di manifestazioni senza permesso.
Contro questa legge che vieta le manifestazioni (previste multe sino a 300.000 equivalenti a circa 7.380 euro, per chi partecipa a raduni non autorizzati, in caso di disordini, mentre i soggetti giuridici, come organizzatori, potranno essere condannati a pagare sino a un milione di rubli, ovvero 24.600 euro e i funzionari sino a 600.000 rubli) non erano mancate per l’appunto le polemiche espresse via web dal popolo di Twitter; valse purtroppo a poco.
Queste misure così drastiche non fanno che inasprire gli animi della popolazione democratica che non vuole vedere sprofondare la nazione sotto il pugno duro del governo Putin.

editoriatv

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