Mentre i primi tester statunitensi hanno speso la cifra di 1.500 dollari per godere della realtà aumentata di BigG, gli utenti europei rischiano di aspettare ancora a lungo. Stando a quanto riportato dai partecipanti all’evento belga, il progetto Glass avrebbe subito una brusca interruzione a causa delle problematiche legate alla privacy, in particolare alla feature di riconoscimento automatico dei volti di estranei e passanti. In realtà, i super-occhiali dell’azienda californiana sono finiti sotto la lente di numerose autorità di garanzia in vari paesi del mondo (Stati Uniti compresi).
Più realisticamente, il problema legato alla privacy non rappresenta l’unico ostacolo per il lancio europeo di Google Glass. Pare che la Grande G non abbia ancora pensato all’introduzione di un programma di raccolta dei tester – ce ne sono 12mila negli USA – in Europa, in particolare per le difficoltà riscontrate nei meccanismi di riconoscimento vocale, che allo stato attuale non riescono a funzionare bene con le lingue straniere.
(http://punto-informatico.it/3893105/PI/Brevi/google-glass-europa-aspettera-lungo.aspx)
La crisi dei giornali è innegabile. Le copie sono crollate, l’abitudine di leggere il giornale…
Dopo il flop dell’offerta Gedi, Leonardo Maria Del Vecchio acquisisce il 30 per cento del…
Unirai esulta: è stato riconosciuto come sindacato a viale Mazzini alla Rai. A darne notizia…
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…
Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…
Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…