“Il clima che si respira negli ultimi anni è troppo pesante: non ripeto gli insulti e le minacce che anche ieri si sono levati contro i giornalisti. È ridicolo e preoccupante assistere alla delegittimazione di una professione, alla speranza che testate critiche chiudano, al ritornello del “siete morti, non servite più a nulla”, al refrain del “vi togliamo i finanziamenti”.
Parole e musica di Pietro Grasso, ex magistrato e già candidato premier per la coalizione della Sinistra di Liberi e Uguali. Al convegno promosso da Ossigeno per l’Informazione che s’è tenuto ieri a Palazzo Madama, a Roma, sullo stato di salute della professione giornalistica e, quindi, sulla tenuta della libertà e della democrazia in Italia.
Nell’intervento che poi ha postato sulle piattaforme social, Grasso tuona: “È altrettanto ridicolo e preoccupante che opposte tifoserie insultino i giornalisti accusandoli di essere al soldo dei propri avversari a giorni alterni. Vale per la stampa, vale per la politica, vale per chi si impegna in una qualche battaglia ideale o sociale. Torniamo a riconoscere legittimità a chi la pensa diversamente da noi, o finiremo tutti chiusi in una bolla di pensiero unico sempre più piccola, finiremo tutti per parlare sempre e solo con chi la pensa come noi”.
E aggiunge: “Abbiamo bisogno di informazioni scomode, del talento di chi cerca e racconta le notizie, delle loro inchieste, della loro perseveranza”.
Il giornalismo italiano ha una storia lunga che impone rispetto a tutti: “Penso a Ilaria Alpi, a Peppino Impastato, a Giuseppe Fava e a tutti gli altri uomini e donne che hanno pagato con la vita il loro insopprimibile desiderio di verità. E sono fiero di quanti non hanno mai abbassato la testa davanti alle minacce. Come senatore di opposizione continuerò il mio impegno per la tutela della libera informazione perché se un cronista rinuncia a raccontare, la sconfitta è di tutto il Paese. Non possiamo essere complici di un clima di minacce e ostilità. Torniamo a riconoscere legittimità a chi la pensa diversamente da noi”.
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