Editoria

Open Ai, verso una schiarita con il Garante Privacy

Open Ai, si va verso una schiarita, il garante della Privacy (presidente Pasquale Stanzione, c’erano anche Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza) si è riunito, ieri, per valutare i documenti che sono stati presentati dalla startup di ChatGpt, l’intelligenza artificiale finita nel mirino dell’authority. La data decisiva è quella del 30 aprile. Entro la quale ChatGpt dovrà rispettare le condizioni poste dal Garante per poter “riaprire”.

I paletti che il Garante della Privacy ha messo a Open Ai sono ben precisi. In primo luogo, la startup dovrà predisporre una informativa chiara e trasparente sull’utilizzo dei dati; dovrà essere accessibile ai maggiorenni e dovrà prevedere, entro il 30 settembre prossimo, un sistema di age verification che tenga fuori dall’uso dell’intelligenza artificiale i minori sotto i 13 anni e quelli che accedono senza uno specifico consenso da parte dei genitori. Inoltre, entro il 15 maggio, Open AI dovrà promuovere una campagna di informazione su radio, televisione, giornali e web per informare le persone sull’uso dei loro dati personali ai fini dell`addestramento degli algoritmi.

Queste sono solo alcune, tra le più importanti, delle condizioni messe in rilievo dall’Autorità garante. Il Garante della Privacy ha promesso che “proseguirà nell`accertamento delle violazioni della disciplina vigente eventualmente poste in essere dalla società e si riserva l`adozione di ogni ulteriore o diversa misura che si rendesse necessaria a conclusione della formale istruttoria tuttora in corso”.

Luca Esposito

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