La piattaforma creata da Mark Zuckerberg ha confermato qualche giorno fa quanto annunciato a luglio, dando agli editori l’ opportunità di offrire notizie a pagamento dentro al servizio di Instant Articles su smartphone. Il colosso di Mountain View dal canto suo, che sul versante del miglioramento dei rapporti con gli editori annovera la Digital News Initiative (con cui mette a disposizione fondi per progetti innovativi degli editori, anche italiani), tende “un ramoscello d’ ulivo” con un tris di azioni. La prima è il passaggio alla policy “Flexible Sampling” da quella First Click Free, che chiedeva agli editori di fornire un minimo di 3 articoli gratuiti al giorno attraverso Google Search e Google News prima di mostrare il paywall. Il tutto con una mossa che – almeno nelle speranze dei publisher – dovrebbe portare a un aumento degli abbonamenti sui siti che richiedono una registrazioni. «In generale – si legge in una nota di Google – gli editori riconoscono che offrire alle persone l’ accesso ad alcuni contenuti gratuiti è il modo per persuaderli ad acquistare il loro prodotto. L’ approccio tipico al sampling (prova gratuita) è un modello chiamato “metering”, che consente alle persone di vedere un numero predeterminato di articoli gratuiti prima che si attivi il paywall». L’ approccio raccomandato è per un un metering da 10 articoli gratuiti al mese prima di far scattare il paywall.
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