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NEL 2008 NASCEVA VOLUNIA, IL MOTORE DI RICERCA MADE IN ITALY, OGGI IL SUO FONDATORE ABBANDONA IL PROGETTO

Massimo Marchiori, il fondatore di «Volunia» nato del 2008 salutato come il motore di ricerca Made in Italy, abbandona il progetto.
Volunia è un motore di ricerca che è anche, e contemporaneamente, social network.
È questa la logica con cui il padovano Marchiori ha progettato la sua start up, un motore di ricerca definito di terza generazione che è stato interamente progettato e sviluppato in Italia, il che non accade spesso.
L’ispirazione viene dall’algoritmo che sta alla base di Google e fonde con la capacità di ricerca di quest’ultimo la possibilità di incontrare chi sta cercando quelle stesse cose, da qui la funzione di «Seek & Meet», «cerca e incontra» (con annessa veste grafica in forma di fumetto).
Un bel passo in avanti o meglio un bel volo, così come l’ha inteso il suo ideatore che ha coniato il nome Volunia dalla fusione dei termini volo e Luna per simboleggiare il balzo in avanti che il motore garantisce.
Ed in effetti il tentativo di conciliare la ricerca di informazioni con quella di socializzazione per affinità di gusti e interesse è una bella scommessa e mette alla prova l’innovazione nostrana.
Ma con una lettera aperta pubblicata sul web poche ore fa, con cui annuncia l’abbandono del progetto, Massimo Marchiori prende definitivamente le distanze dalla sua creazione, affermando che non darà più un’idea, non contribuirà alla manutenzione e al miglioramento né del codice che ha scritto, né degli algoritmi che ha dato al progetto, e non ne creerà mai più di nuovi.
Le ragioni di questa scissione di certo di natura polemica sono da ricercare a partire dall’interferenza di qualcun altro, non meglio identificato,che avrebbe intimato a Marchiori di farsi da parte, escludendolo da ogni decisione.
Dopo che il progetto ha preso piedi, il ricercatore sarebbe stato scalzato e di conseguenza avrebbe preferito farsi da parte.
Marchiori ha deciso quindi di abbandonare il progetto pur senza lasciare le sue quote sociali né il posto in consiglio di amministrazione, in modo definitivo ma rimane un’amarezza di fondo e il dispiacere di essere quasi costretti a lasciare nelle mani di altri un qualcosa che gli appartiene.
Dispiace anche per i 4 collaboratori, fra colleghi e studenti dell’Università di Padova, che con Marchiori avevano visto nascere Volunia e in più il supporto della società E4 Computer engineering che ha fornito e messo a punto i server (tra i clienti dell’azienda anche il Cern di Ginevra) e l’investimento di 2 milioni di euro da parte di Mariano Pireddu, imprenditore sardo con esperienza nel campo delle telecomunicazioni.

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