Ecco dunque la nuova applicazione gratuita di Studenti.it, per iPhone e iPod, “Maturità 2011”, per accedere alle notizie e ai consigli sull’esame, alle tracce degli anni precedenti per ciascun indirizzo di studio, ai materiali da consultare per la preparazione. Bene, il primo obiettivo sembra chiaro: la tecnologia digitale può rivelarsi un ottimo alleato nella fase di studio. Lo dicono i diretti interessati: in un sondaggio di Studenti.it, in collaborazione con Swg, più della metà degli studenti intervistati ritiene che per una preparazione proficua sia necessario affiancare a libri e quaderni anche il telefonino, con tutte le sue applicazioni. Un trenta per cento predilige solo il caro vecchio libro di testo, e il restante gruppetto di maturandi non sa bene cosa scegliere (forse non studia). Contro l’ansia da maturità, arrivano i consigli degli psicologi dell’Università Cattolica di Milano, con una nuova applicazione da scaricare. Ecco il secondo obiettivo: rilassare lo studente. E se l’ansia non si riesce a placare? E se lo studente si fa venire in testa strane idee per copiare? La tecnologia digitate, diventando più grande è diventata molto piccola, facile cadere in tentazione. Durante le prove scritte, è semplicemente vietato “indossare” tecnologia informatica: via ogni “protesi” acustica, visiva, multimediale. Il videotelefonino và consegnato ai professori (ed è meglio non portare quelli di scorta), così come vanno lasciati a casa qualsiasi altra diavoleria wireless. Se un commissario si accorge della “copiatura in audio e video”, l’esame è compromesso davvero. A scanso di equivoci, il Ministero predispone circolari precise e dettagliato sull’argomento, allertando anche la Polizia Postale contro eventuali “soffiate” telematiche. Via chiavette di connessione e tutti i tipi di congegni che permettono di collegarsi on line con l’esterno. I ragazzi digitali ne sanno una più del diavolo: i timori dei responsabili del ministero sono più che fondati. Molto meglio rinunciare a questi sotterfugi informatici e preferire il classico e familiare oggetto scaramantico.
(Corriere della Sera)
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