Inpgi, si entra nel vivo: il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles annuncia l’inizio dei lavori del tavolo sull’istituto. La previdenza dei giornalisti rappresenta tema scottante ormai da anni. E dopo una serie di proroghe, il governo ha intenzione di prendere di petto la situazione. Per Moles, che parla dal festival di Dogliani nel Cuneese, non ci sono soluzioni preconcette. “Aperti a ogni proposta”.
Il sottosegretario con delega all’editoria Giuseppe Moles ha affermato ieri. “Martedì ci sarà la prima riunione del comitato tecnico per l’Inpgi, previsto nell’ultimo decreto. È un tavolo tecnico che io ospito presso il Dipartimento, ma è di competenza del ministro Orlando. Dobbiamo vedere se ci sono soluzioni per salvare l’Inpgi attraverso il confronto fra tutti gli attori. Io e Orlando siamo aperti a qualunque proposta”. La volontà di risolvere una volta e per tutte la questione Inpgi, dunque. Le proposte sul tavolo sono e restano molteplici. Dall’allargamento della platea ai comunicatori fino all’annessione Inps. Il dibattito, che per tanto tempo s’è consumato tra le colonne virtuali e le riunioni di categoria, adesso potrebbe arrivare a un punto decisivo.
Ma quello della previdenza è un problema strettamente connesso a quelli che affliggono il settore. Così Moles ha tracciato l’idea di una riforma globale della filiera che, ovviamente, finirebbe per impattare in maniera positiva anche sui conti Inpgi. Il sottosegretario ha spiegato. “È il momento di ragionare sul futuro della filiera. Non si può andare avanti con interventi spot”. Quindi ha proseguito. “Bisogna mettere un po’ di ordine fra tante norme frastagliate che hanno interessato nel tempo il settore. Non penso a un testo unico dell’editoria, ma a razionalizzare per dare chiarezza alle norme”. Moles, intervistato dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari fa appello a tutti. “Per il rilancio ci vuole il supporto di tutti gli attori della filiera. Sarà fondamentale il ruolo del Recovery”.
Non solo Inpgi, però. Moles ha intenzione di ragionare con i giornalisti anche su un altro tema centrale: quello dell’equo compenso e copyright. E così il sottosegretario ha annunciato che nelle prossime settimane sarà indetto un altro tavolo sulla materia. “Lo presiederò io. In passato era fallito. Ho chiesto a tutti di portare proposte concrete per trovare una soluzione che accontenti tutti. Il testo che abbiamo formulato per recepire la direttiva europea potrebbe essere un esempio per altri Paesi europei. Tra venti giorni, al massimo un mese, sarà licenziato. Credo che sarà un iter veloce, ma è giusto che il Parlamento lo approfondisca. Spero che possa apportare dei miglioramenti”.
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