Perquisizioni ai No Pass dopo le minacce ai giornalisti a Milano. Quattro persone finiscono al centro delle indagini dell’anti terrorismo in seno alla Procura di Milano. Sono indagati per “atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti” che avrebbero portato questi a impedir loro “l’esercizio del diritto dovere di cronaca”. In azione i carabinieri del comando provinciale di Milano. A tutti viene contestata l’ipotesi di reato di violenza privata aggravata dal fatto d’essere stata commessa durante le manifestazioni in luogo pubblico.
Nel mirino dei No Pass erano finiti alcuni giornalisti, di Repubblica, FanPage e del Tg5. Erano stati spintonati, allontanati in malo modo dal corteo, fatti bersaglio di slogan minacciosi. Il cronista del Tg5, in particolare, è stato circondato e minacciato: “Sappiamo chi sei e sappiamo chi è il tuo padrone”. E uno degli indagati aveva fatto l’inquietante segno dello sgozzamento mentre un altro, qualche settimana dopo, lo aveva addirittura pedinato mettendo a serio rischio la sua serenità professionale.
Intanto le autorità stanno pensando a un giro di vite sulle manifestazioni che ormai da settimane si registrano nei centri delle maggiori città italiane. E che non hanno certo lesinato disordini, anzi. A Roma, l’episodio inquietante dell’assalto di Forza Nuova alla Cgil ha sollevato un’ondata di indignazione civile. A Milano, oltre alle minacce ai giornalisti, si era già registrato un tentativo di blitz di alcuni frange violente dei cortei alla sede de Il Giornale. Raid che, per fortuna, si è “limitato” al lancio di decine di volantini farneticanti.
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