Giornalista Tg5 aggredito dai no green pass a Milano

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I manifestanti no green pass hanno aggredito un giornalista del Tg5. Enrico Fedocci, inviato della testata giornalistica Mediaset, ha avuto la “colpa” di documentare le proteste a Milano. Insieme alla sua troupe, il giornalista è stato circondato da un gruppetto di facinorosi no green pass. Tutto è accaduto nell’area di corso Buenos Aires. L’episodio è solo l’ultimo di una lista che ogni giorno si allunga. Solo qualche settimana fa, a Milano, i no green pass avevano tentato un raid alla sede de Il Giornale in via Negri.

L’aggressione ha spinto il presidente dell’ordine dei giornalisti della Lombardia a scrivere alle istituzioni. In una lettera indirizzata al questore Giuseppe Petronzi, Alessandro Galimberti ha duramente stigmatizzato le minacce subite dal giornalista e ha chiesto di alzare la guardia. “La libertà di manifestazione, e financo il diritto di critica verso i cronisti, non possono tollerare esplosioni di violenza organizzata e mirata contro professionisti che stanno svolgendo il proprio lavoro in pubblico. Senza alcuna difesa da aggressori e malintenzionati”. Da quindi ha domandato. “Di elevare il livello di attenzione contro gli agitatori di piazza, di individuare i responsabili dei gravi episodi di ieri sera e di garantire per il futuro condizioni adeguate per la tutela dei colleghi portatori del diritto dovere di informare la cittadinanza”.

A Fedocci è giunta la solidarietà dei colleghi del Tg5. Il comitato di redazione della testata Mediaset ha condannato l’episodio. E ha ribadito la volontà di andare avanti, a testa bassa, senza farsi intimidire dai violenti della piazza no green pass. Il cdr ha scritto in un documento. “Condanna per l’ aggressione subita ieri dal nostro collega Enrico Fedocci mentre documentava la manifestazione contro il Green Pass a Milano. Non ci faremo intimidire da questi metodi violenti e continueremo a svolgere il nostro lavoro di cronisti”. Dunque ha sottolineato. “Non è il primo episodio che accade perché da settimane ci sono atteggiamenti intimidatori e di contestazione da parte dei manifestanti contro il green pass che hanno per bersaglio i giornalisti. Siamo solidali con il nostro collega e con tutti i giornalisti che subiscono violenza per il solo fatto di raccontare all’opinione pubblica i fatti”.

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