Nuova stangata per Microsoft. La Commissione europea ha inflitto al colosso dell’informatica una maxi-multa da 561 milioni di euro per “abuso di posizione dominante”. Il “gigante del web” è stato accusato di non aver rispettato l’impegno preso con Bruxelles sulla scelta del browser. Di fatto, spiegano gli esperti dell’antitrust Ue, gli utenti Windows non avrebbero avuto libertà di scegliere il programma con cui navigare in rete e, da febbraio 2011 a luglio 2012, sarebbero stati praticamente “costretti” a servirsi di Internet Explorer.
“Nel 2009 – dice il commissario all’Antitrust Ue, Joaquin Almunia – abbiamo chiuso l’indagine su sospetto di abuso di posizione dominante da parte di Microsoft per il legame tra Internet Explorer e Windows, dopo aver preso atto degli impegni dell’azienda”.
Impegni che, evidentemente, non sono stati mantenuti con una violazione “sanzionata proporzionalmente”.
L’azienda di Redmond (Washington) si era impegnata, nel dicembre 2009, a fornire per cinque anni agli utenti Windows una schermata di scelta per il browser di navigazione su internet. Ma con l’arrivo di Windows 7 Service Pack 1, da febbraio 2011 a luglio 2012 Internet Explorer era di nuovo il navigatore predefinito, con la conseguenza che 15 milioni di utenti europei non avevano altra scelta di browser durante quel periodo. Fatto ammesso dalla stessa azienda informatica.
I problemi con l’Autorità per la concorrenza in Europa nell’ultimo decennio sono costati a Microsoft un totale di 2,16 miliardi di euro, compresa quest’ultima “mazzata”. La prima sanzione Ue da 497 milioni di euro fu comminata nel 2004, quando commissario alla Concorrenza era Mario Monti. Sono seguite, da allora, una multa da 280,5 milioni nel 2006 e una seconda da 899 nel 2008, poi ridotta in appello a 860 milioni dalla Corte di Giustizia Ue.
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