I media di Stato cinesi attaccano oggi con decisione Li Ka-shing, il leggendario miliardario di Hong Kong che sta ritirando i suoi investimenti dalla Cina. In un articolo diffuso attraverso i social media come WeChat il Quotidiano del Popolo invita i suoi lettori a “costruire un paese migliore facendo in modo che la sua partenza di oggi diventi il suo rimpianto di domani”. L’87enne imprenditore ha iniziato da qualche mese una profonda ristrutturazione del suo impero, centrato sulle telecomunicazioni e che spazia verso i settori più diversi, come l’edilizia e la finanza. In questo quadro Li sembra aver deciso che la sua lunga luna di miele col governo comunista di Pechino sia arrivata alla fine. Gli economisti sostengono che non solo Li, ma molti altri ricchi cinesi stanno prudentemente uscendo dal mercato in vista di difficoltà economiche che potrebbero portare all’instabilità sociale. Compagnie legate al ‘tycoon’ di Hong Kong hanno venduto alcune delle loro principali attività in Cina, come l’Oriental Financial Centre di Shanghai. Li ha invece concentrato le sue forze sul lancio di nuove operazioni in paesi europei come la Gran Bretagna e l’Italia, dove la sua Three è attiva nel settore dei telefoni cellulari. Nel suo articolo il Quotidiano del Popolo, che si ritiene rifletta le opinioni della dirigenza del Partito Comunista Cinese, sottolinea che la Cina “contribuisce per il 12% all’economia mondiale” e che non può essere preoccupata per le decisioni “di un singolo imprenditore”.
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