L’Autorità non riconosce il Comitato regionale per le comunicazioni della Calabria e, con la delibera 543/07/CONS dello scorso 9 novembre, ne ha ritirate le deleghe. In pratica, con la legge regionale della Regione Calabria del 5 ottobre 2007, la regione ha stabilito la decadenza dei membri del comitato attribuendo le funzioni ad un Commissario, nominato – peraltro – dal Presidente del consiglio regionale. Secondo l’Autorità, il ricorso ad un Commissario e la nomina diretta di questi da parte del Presidente del Consiglio regionale (quindi, senza nemmeno il parere della commissione consiliare competente) sono in contrasto con il principio “di assoluta indipendenza sia dal sistema politico istituzionale che dal sistema degli interessi di settore” sancito dalla stessa Autorità con la delibera n. 53/99, con la quale sono stati individuati gli indirizzi generali relativi, per l’appunto, ai Comitati Regionali per le Comunicazioni.
Evidentemente, se l’Autorità ha deciso di avviare un procedimento rivolto all’eventuale ritiro delle deleghe delle funzioni (fino alla completa ricostituzione del nuovo organismo e, comunque, per un periodo non superiore a sei mesi), ci saranno stati, contro il Corecom Calabria, una serie di segnalazioni che avranno fatto dubitare sulla sussistenza dei requisiti di imparzialità ed indipendenza. Requisiti fondamentali per l’espletamento di quelle funzioni che l’Autorità ha delegato a organismi regionali chiamati ad assicurare le necessarie funzioni di governo, di garanzia e di controllo in tema di comunicazione.
Il Corecom Calabria ha, comunque, sei mesi di tempo per “dimostrare” la propria autonomia ed imparzialità. Nel frattempo, le sue funzioni sono assolte dall’Autorità stessa.
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