Editoria

La poco intelligente e molto artificiale strategia editoriale di Gedi

Da un po’ di tempo il gruppo Gedi non ne imbrocca una, sulla scia della famiglia che ne detiene il controllo. Gli editori di Repubblica, sempre più disimpegnati dal settore, hanno provato a invertire la crisi del settore investendo nell’intelligenza artificiale. D’altronde, l’interesse degli Elkann per questa nuova tecnologia è noto al pubblico se non altro per l’incredibile vicenda che ha condotto la redazione di Repubblica ad insorgere contro l’ex direttore Molinari fino a determinare il cambio di direzione. In pratica, Gedi ha dichiarato con un comunicato stampa del 26 settembre di aver sottoscritto un accordo con OpenAi per trasferire tutti i contenuti in lingua italiana editi sui quotidiani del gruppo agli utenti del colosso americano. Il garante per la privacy, presieduto dal prof. Massimo Stanzione, con un provvedimento assunto dopo una breve istruttoria, ha ritenuto che l’accordo possa violare le norme previste dal Regolamento in materia di trattamento dei dati personali. In particolare, con questa operazione verrebbero trasferiti dati sensibili di soggetti senza acquisirne preventivamente il consenso e violando gli obblighi di trasparenza. Ora. a prescindere dal merito di questa valutazione del Garante che, comunque, sottolinea l’asimmetria tra la regolamentazione del vecchio continente e quella del resto del mondo in materia di diritti di tutela dei dati personali, il punto rimane la sostanziale irresponsabilità con cui alcuni importanti editori europei stanno affrontando gli effetti possibili dell’intelligenza artificiale sul settore dell’informazione. Negli Stati Uniti i grandi giornali hanno chiesto di non utilizzare i propri contenuti per alimentare l’intelligenza artificiale, senza chiedere compensi. Ben consapevoli che qualsiasi corrispettivo sarebbe solo un obolo gettato in un cappello dal futuro ed imbattibile concorrente in assenza di una nuova forma di offerta giornalistica. Da questo lato dell’oceano, invece, qualcuno si presenta con il cappello in mano tanto del futuro dei giornali e dei giornalisti non gli interessa molto.

Enzo Ghionni

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