Mercoledì, il popolo della Rete, in Gran Bretagna, sarà in piazza per dire ‘no’ alla ‘Digital economy bill’, la nuova legge per regolamentare Internet che il Parlamento sta approvando in tutta fretta, in vista delle prossime elezioni politiche.
“Internet – sostengono i promotori delle proteste – è uno strumento vitale per il lavoro, l’istruzione, la politica e il tempo libero e il suo uso non può essere vietato con facilità. Altri servizi importanti come acqua, gas, elettricità o telefono non vengono tagliati con modi altrettanto spicci, ma soltanto con precise motivazioni”. La preoccupazione è per una possibile introduzione della disciplina cosiddetta ‘three strikes’, ovvero la disconnessione automatica da Internet degli utenti sospettati di violazione del copyright dopo tre avvertimenti, per altro già recentemente introdotta dalla nuova legge francese in materia. Ma il governo inglese intenderebbe adottare anche altre norme particolarmente severe: il filtraggio di alcuni siti Internet (una sorta di censura alla ‘cinese’, sostengono gli attivisti per un Web libero) e anche il divieto di utilizzo di reti WiFi aperte e pubbliche.
Le saracinesche abbassate delle edicole sono diventate un’immagine sempre più frequente nelle città italiane. Dai…
Manovra, pure la Fieg alza la voce: occorrono più soldi perché il sistema del pluralismo…
Antonio Tajani non fa le barricate sulla vicenda Gedi ma ritiene che sia meglio che…
C’è un filo rosso che attraversa le rimostranze sindacali delle giornaliste e dei giornalisti de…
Protestano le associazioni di radio, tv ed emittenza locale: la manovra, così com’è, rischia di…
Meloni contro l’opposizione sulla vicenda legata alla vendita del Gruppo Gedi, e quindi di Repubblica…