Questo il passaggio:
“Il sottosegretario Legnini afferma nella sua relazione che i grandi giornali di informazione nazionale non sono più destinatari di alcun contributo diretto. Mi permetto di confutare quest’affermazione. Il decreto-legge n. 63 del 2012 – all’articolo 1, commi 2 e 3 – prevede il riconoscimento dei contributi all’editoria alla circostanza che gli editori vendano almeno il 25 per cento delle copie distribuite: si continua, dunque, a perseverare nell’errore di finanziare l’inefficienza delle società e delle scelte editoriali e a sperperare denaro pubblico”.
Evidentemente i grillini pensano troppo ad urlare e poco e capire le leggi…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…