Categories: Giurisprudenza

INTERCETTAZIONI. MANCINO, SPERO PASSO INDIETRO SU CARCERE CRONISTI

Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, auspica che ci sia un passo indietro del Pdl nei confronti dell’emendamento al ddl intercettazioni che prevede il carcere per i giornalisti che pubblicano notizie. “Me lo auguro”, risponde a margine dell’udienza della sezione disciplinare a carico di Luigi De Magistris, alle sollecitazioni dei cronisti su un possibile ripensamento della maggioranza sulla norma del ddl. Secondo Mancino, infatti, la pubblicazione di notizie riservate “è un reato a due: chi commette il reato è il giornalista che pubblica, ma è anche chi gli dà la notizia e quindi perché deve pagare solo il giornalista?”.
Mancino, sempre conversando con i cronisti, ha poi ricordato che “ci sono diversi soggetti” che trattano notizie riservate: “Magistrati, cancellieri, consulenti, polizia giudiziaria… Perché – ha ripetuto – deve pagare solo il giornalista?”.
Il vicepresidente del Csm, poi, si è anche soffermato sulla tutela della privacy dei cittadini chiedendosi “come viene tutelato il cittadino che non commette reato rispetto al facile accesso alle intercettazioni e ai tabulati telefonici. Da questa tutela – ha detto – siamo lontani anche con il testo in discussione alla Camera. Perché – si è chiesto ancora Mancino – deve essere conosciuta con facilità la frequenza delle chiamate di un cittadino normale, che non commette reato e che non è indagato? Questo – ha concluso Mancino – non è un problema solo italiano, però è un problema che c’è”.

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